Riorganizzazione e innovazione tramite la formazione finanziata

Da 12 anni Cesvip Lombardia realizza piani formativi tramite gli Avvisi di Fondoprofessioni, in qualità di Ente attuatore accreditato. Per conoscere meglio questa realtà e qualche esperienza di formazione realizzata abbiamo intervistato Ilenia Puleio, direttrice commerciale e marketing di Cesvip Lombardia.

Percorso realizzato con il Fondo, tipologie di imprese coinvolte, esempi di attività, contesto attuale e prospettive della formazione, sono solo alcuni dei temi dei quali abbiamo parlato con la nostra intervistata, ma procediamo con ordine.

D. Puleio, ci racconti la realtà di Cesvip Lombardia e le principali tappe della collaborazione con Fondoprofessioni.

Cesvip Lombardia, ente accreditato in Regione Lombardia alla Formazione ed ai servizi al Lavoro, è attivo dal 1996 su tutto il territorio regionale. Offriamo alle aziende del territorio un supporto completo e dinamico nella gestione delle risorse umane, che va dalla selezione alla formazione.

L’Ente ha nove sedi operative che quotidianamente instaurano relazioni con le imprese del territorio, cercando di soddisfare le esigenze di aggiornamento e di riqualificazione dei lavoratori e delle lavoratrici.

Partecipiamo ai bandi di Fondoprofessioni dal 2010, offrendo ad imprese di piccole/medie dimensioni e di settori diversi (studi professionali, commercio, servizi, informatica, logistica, metalmeccanico, agro-alimentare, educativo, socio-sanitario ecc.) l’opportunità di realizzare piani formativi personalizzati, costruiti a partire dai loro specifici fabbisogni, per favorire l’up-skilling o il reskilling del personale dipendente e nello stesso tempo soddisfare le esigenze di competitività.

I bandi ai quali partecipiamo, proponendo anche a nuove imprese di aderire al Fondo, sono principalmente gli Avvisi monoaziendali e a catalogo. Stiamo ora valutando nuovi strumenti, come gli Avvisi per la formazione one to one e per i piccoli gruppi.

D. Avete realizzato piani formativi per Studi, ma anche per imprese di altri settori. Quali differenze avete rilevato e quali i tratti in comune tra mondo professionale e aziendale?

In questi 12 anni di lavoro sugli avvisi Fondoprofessioni, abbiamo fatto aderire imprese di settori diversi, in quanto gli Avvisi monoaziendali ci hanno permesso di rispondere efficacemente alle esigenze, laddove vi era la disponibilità a inserire all’interno delle aule formative almeno 4 dipendenti.

Nel corso degli anni abbiamo coinvolto circa 100 aziende beneficiarie di finanziamenti del vostro fondo che, essendo appartenenti a settori diversi, ci hanno esplicitato fabbisogni formativi diversi. Abbiamo quindi realizzato un ampio ventaglio di progetti, che vanno dagli interventi tecnici di programmazione informatica, a quelli in ambito pedagogico, passando per la Lean Production e la contabilità avanzata.

Negli studi professionali, anche per la dimensione dei team di lavoro, più ancora che nelle aziende, è importante saper calibrare e conciliare la formazione con la fase produttiva.

Ciò che accomuna imprese di settori diversi e gli studi professionali è l’esigenza di sviluppare competenze trasversali come comunicazione, lavorare in team, problem solving, public speaking e di base.

D. Può raccontarci un piano formativo che ritiene sia stato particolarmente positivo e incisivo?

Dovendo scegliere, direi un piano formativo che abbiamo realizzato per uno studio di Consulenza del lavoro sulla gestione del cliente, con particolare riferimento alle tecniche e ai canali di comunicazione. Sono state coinvolte in formazione le cinque dipendenti dello Studio e anche la titolare ha partecipato proattivamente ai corsi come uditrice.

Lo studio si trovava in una fase di forte crescita ed espansione, pertanto la titolare ha ritenuto di concentrare la formazione su temi che permettessero alle dipendenti di lavorare su sé stesse, per trarre benefici nel lavoro professionale e di gruppo. Inoltre, una miglior organizzazione interna sarebbe stata utile per affrontare il cambio di un gestionale, che avrebbe comportato momenti di grande impegno sia in termini di tempo-lavoro che di stress.

Lo studio, al termine del percorso, ci ha comunicato che la formazione realizzata tramite Fondoprofessioni ha permesso di ottenere un gruppo di lavoro più affiatato, una migliore gestione dei clienti nelle situazioni più complesse, una maggiore la visibilità sui social, oltre a una innovazione dei processi di comunicazione.

Lo studio ha quindi scelto di presentare un nuovo piano formativo nel 2022 per l’innovazione organizzativa e di processo, centrato sui temi del lavoro in team, del change management, della gestione dei reclami del cliente e delle comunicazioni disfunzionali. Credo sia il segnale di un positivo percorso attivato grazie alla formazione.

D. Quali ambiti formativi ritiene siano ora centrali per le imprese e quali potranno esserlo nel futuro prossimo?

Attraverso la nostra azione costante di rilevazione dei fabbisogni formativi con le imprese, registriamo una crescente attenzione a temi relativi alla digitalizzazione, allo sviluppo e alla promozione dei servizi.

Si evidenzia però come ancora tante imprese abbiano la necessità di formare il personale (di qualsiasi età o anzianità di servizio) su temi trasversali quali la comunicazione, il lavorare in team, la gestione del conflitto o sull’utilizzo di strumenti informatici di base.

È importante sottolineare come le esigenze siano molto differenti a seconda dei territori. Noi operiamo in Lombardia e ci rendiamo conto di fortissime differenze tra una provincia e l’altra, legate al tessuto imprenditoriale locale, alla cultura della formazione, allo sviluppo tecnologico ecc.