Formazione negli studi professionali, esigenze formative rilevate e nuovi progetti di sviluppo, di questi e di altri temi abbiamo parlato con Michela Tuia, titolare dell’ente attuatore TI.EMME.Consulting Srl. Tuia da oltre vent’anni si occupa di formazione finanziata tramite i fondi interprofessionali e da circa un decennio TI.EMME.Consulting partecipa agli Avvisi di Fondoprofessioni. In particolare, l’ente ha presentato e realizzato piani formativi rivolti agli studi di commercialisti ed esperti contabili.
Dott.ssa Tuia, quali servizi offre TI.EMME.Consulting?
TI.EMME.Consulting srl è società certificata UNI EN ISO 9001:2015 Settore EA 37 (Servizi di Formazione) e Settore EA 35 (Servizi di Consulenza), accreditata dalla Regione Lombardia per l’erogazione dei servizi di istruzione e formazione professionale e Provider E.C.M. Educazione Continua in Medicina Regione Lombardia. La mission è quella di arricchire le persone nel loro sviluppo, di rafforzare il capitale umano e la competitività delle imprese e del sistema economico.
La società offre attività di ricerca e gestione di finanziamenti pubblici per la formazione a livello regionale, nazionale, europeo; in questo ambito si occupa di analisi del fabbisogno formativo, progettazione del piano formativo, erogazione delle attività formative. Inoltre TI.EMME.Consulting , essendo accreditata in Regione Lombardia, può erogare corsi di formazione professionale regolamentata e abilitante. Ultima attività, ma non per importanza, la società offre servizi di sviluppo di modelli organizzativi quali sicurezza, privacy, modelli organizzativi secondo standard normativi ISO e di legge, parità di genere.
Quali attività formative avete realizzato con Fondoprofessioni?
TI.EMME.Consulting Srl collabora con Fondoprofessioni dal 2015. Sono molteplici le attività formative realizzate con il Fondo, prevalentemente piani formativi in risposta ad Avvisi pluriaziendali rivolti alla categoria degli Studi Professionali, in particolare Commercialisti e Revisori Contabili. Ad oggi la società ha gestito finanziamenti per circa 400 mila euro, per un totale di circa 2 mila ore di formazione, con 300 studi professionali coinvolti, oltre a studi di dimensioni maggiori, prevalentemente legali.
Ci racconti quella che ritiene essere una best practice realizzata di recente con Fondoprofessioni.
Una best practice realizzata di recente è stata quella del corso di contabilità base, di 12 ore, erogato lo scorso autunno a valere sull’Avviso 03/2024. Il corso di contabilità base proposto per i dipendenti junior degli studi professionali ha avuto numerose adesioni; ciò significa che gli studi hanno sentito la necessità che i nuovi assunti o i professionisti più giovani sviluppassero le competenze essenziali per gestire correttamente le operazioni contabili e comprendere i principi che regolano la gestione finanziaria.
La contabilità è infatti alla base di tutte le operazioni economiche e finanziarie di uno studio professionale, che sia un studio legale, fiscale o di consulenza. Il corso ha fornito ai junior le competenze fondamentali per comprendere e gestire le operazioni quotidiane, come la registrazione delle transazioni, la preparazione dei bilanci e l’interazione con la normativa fiscale. Spesso, i junior che entrano nel mondo professionale provengono da formazione universitaria teorica o non specificamente orientata alla pratica quotidiana degli studi professionali. Questo corso ha colmato quella lacuna, mettendo il focus sulle operazioni reali.
Il corso ha consentito ai junior di acquisire precisione fin da subito, riducendo il rischio di errori che potrebbero costare tempo e risorse per essere corretti. Ciò migliora la produttività e la qualità complessiva del servizio fornito dallo studio professionale.
Inoltre il corso ha permesso lo sviluppo di soft skills e autonomia: un junior ben formato in contabilità è in grado di svolgere attività quotidiane in modo autonomo, riducendo la necessità di supervisione costante. Questo non solo migliora l’efficienza operativa dello studio, ma contribuisce anche alla crescita professionale del dipendente. Con una solida base di conoscenze pratiche, i junior sviluppano competenze analitiche per risolvere problemi contabili complessi, come la gestione di contabilità in casi non standard.
Offrire formazione specifica ai nuovi assunti è un segno che lo studio professionale è impegnato a investire nel loro sviluppo. Questo porta a un aumento della motivazione, dell’engagement e della soddisfazione, riducendo il turnover del personale. I junior hanno percepito il corso come un’opportunità di crescita, sia dal punto di vista delle competenze che delle opportunità di carriera future all’interno dello studio.
Quali fabbisogni formativi state rilevando negli studi professionali?
Gli studi professionali intervistati, soprattutto in Lombardia, come studi legali, contabili, di consulenza e ingegneria, presentano specifici fabbisogni formativi per adeguarsi alle evoluzioni normative, tecnologiche e alle esigenze del mercato. Nello specifico, segnaliamo fabbisogni formativi comuni nell’area dell’aggiornamento normativo e legale, sulle competenze digitali ad esempio acquisizione di competenze nell’uso di software professionali, gestione dei dati e cybersecurity, nella gestione aziendale e del marketing e infine sulle soft skills.
Nei prossimi due anni quali competenze sarà necessario possedere?
Nei prossimi due anni, gli studi professionali dovranno sviluppare competenze specifiche per affrontare le sfide emergenti nel mercato del lavoro a seconda dei loro obiettivi di posizionamento.
Sicuramente le competenze digitali avanzate ricopriranno un ruolo centrale: la capacità di estrarre informazioni significative da grandi volumi di dati è fondamentale per supportare decisioni strategiche; saper organizzare e condividere efficacemente le informazioni all’interno dell’organizzazione è essenziale per mantenere un vantaggio competitivo. A queste competenze si aggiungano le competenze in Intelligenza Artificiale e Cybersecurity: la capacità di implementare e gestire soluzioni basate sull’intelligenza artificiale è sempre più richiesta così come proteggere i dati e le infrastrutture aziendali da minacce informatiche è una priorità crescente.
Saranno sempre più richieste anche le competenze trasversali quali pensiero critico e creatività nonché Intelligenza Emotiva. La capacità di analizzare situazioni complesse e proporre soluzioni innovative è altamente valorizzata; gestire le proprie emozioni e comprendere quelle degli altri è essenziale per una comunicazione efficace e la gestione dei team.
Ci racconti i prossimi progetti di TI.EMME.Consulting.
TI.Emme.Consulting ha in cantiere sia progetti interni sia progetti esterni. Tra i progetti interni sicuramente gli sforzi sono orientati sul consolidare lo staff e le competenze possedute dai dipendenti e previste dal ruolo specifico, efficientare i processi con l’aiuto della tecnologia (software o altri strumenti) e dell’intelligenza artificiale, implementando un approccio al lavoro smart, agile ma metodico (pianificazione flessibile), proattivo, con alta capacità di problem solving.
Tra i progetti esterni l’obiettivo è quello di ampliare la platea dei beneficiari degli studi professionali, in particolare nel settore socio – sanitario. Questo obiettivo prevede diverse attività sinergiche quali lo sviluppo di un’offerta formativa attrattiva e sostenibile, nel caso del settore socio – sanitario, anche accreditata E.C.M. Sarà prestata particolare attenzione allo sviluppo di metodologie didattiche agili, incentrate sulla pratica, così come allo sviluppo di una strategia di marketing efficace rispetto al settore target.
Sarà imprescindibile approfondire il tema dell’intelligenza artificiale sia in funzione dello sviluppo di progetti interni sia in funzione di un’offerta in linea con l’evoluzione del mercato del lavoro.