Corsi a catalogo, risultati di una indagine sul campo

Nel mese di dicembre è stata realizzata una indagine presso i datori di lavoro che hanno fruito dei corsi a catalogo per il personale, nell’ambito degli Avvisi 02/23 e 02/24, con l’obiettivo di rilevarne le percezioni e intercettare le possibili direzioni di sviluppo dell’offerta di corsi.

All’indagine hanno risposto circa 150 studi professionali/aziende che nel 68% dei casi presentano massimo 5 dipendenti in organico. Si tratta dunque di una platea di micro-imprese.

Dalla rilevazione è emersa l’utilità dei corsi frequentati nell’ambito del lavoro svolto. Il 51,2% degli intervistati ritiene che la formazione sia stata molto utile all’interno del proprio studio/azienda, mentre il 46,5% considera sia stata abbastanza utile. Il 2,3% degli intervistati considera la formazione realizzata poco utile o non utile. Inoltre, quasi il 98% degli intervistati ha risposto che consiglierebbe l’adesione a Fondoprofessioni. Dati che incoraggiano il Fondo a proseguire nella direzione intrapresa con i contributi per la formazione a catalogo scelta dalle imprese.

Ma c’è di più. Gli intervistati hanno anche suggerito alcuni ambiti di ampliamento dell’offerta, esprimendo le proprie preferenze tematiche. Al primo posto figura la “Fiscalità e contabilità”, indicata dal 46% degli intervistati, seguita dalla “Qualità, ottimizzazione e organizzazione del lavoro”, che raccoglie il 30% delle risposte, e da “Contratti, retribuzione e gestione del personale” con il 27,6%. Oltre alle tematiche più tradizionali dell’aggiornamento formativo di area economico-amministrativa è emersa, dunque, una crescente richiesta di corsi a catalogo per l’organizzazione e l’ottimizzazione dei processi lavorativi. Invece, sono percepiti come meno necessari ambiti formativi quali “Competenze per software specifici”, che ha raccolto il 15,7%, ed “Etica, responsabilità sociale e sostenibilità ambientale” con il 5,5%.

«La somministrazione delle indagini alla nostra platea di fruitori ci consente di capire se ci stiamo muovendo nella direzione corretta, ma anche di formulare azioni a sostegno degli ambiti formativi ritenuti realmente prioritari dagli studi/aziende, in una logica di continuo miglioramento del servizio reso agli iscritti», ha commentato Franco Valente, direttore di Fondoprofessioni.

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