Atlante del Lavoro, una mappa per la formazione continua

Con il Decreto M.L.P.S. del 9 luglio 2024 l’utilizzo dell’Atlante del Lavoro e delle Qualificazioni diventa sempre più centrale nell’ambito della formazione finanziata dai Fondi interprofessionali per la progettazione e la definizione dei risultati di apprendimento. Su questo tema abbiamo incontrato e intervistato Rita Porcelli (prima foto nell’articolo), responsabile gruppo di ricerca Atlante del lavoro e analisi delle competenze Inapp, e Alessia Rossi (seconda foto nell’articolo), psicologa del lavoro e delle organizzazioni, docente presso l’Università di Genova.

Il Fondo ha realizzato alcune attività sperimentali per la referenziazione degli esiti formativi ai descrittori dell’Atlante del Lavoro, attraverso l’Avviso 07/23, le cui risultanze saranno approfondite in occasione del convegno “Sviluppo delle competenze e misurazione dei risultati della formazione. Buone pratiche e casi di studio in Fondoprofessioni”, che si terrà giovedì 14 novembre a Roma.

Quale ruolo riveste l’Atlante del Lavoro nell’ambito della formazione continua?

Nell’ambito della formazione continua l’Atlante del Lavoro e delle Qualificazioni rappresenta uno strumento particolarmente utile in due fasi: nella progettazione formativa e nella valutazione degli esiti, oltre che in tutto il processo di individuazione, validazione e certificazione delle competenze.

Per i progettisti e i formatori, il ‘sistema Atlante’ rappresenta anzitutto una fonte informativa per tutto ciò che attiene la descrizione del lavoro, delle qualificazioni nazionali e delle professioni. Può altresì rappresentare una fonte di ispirazione, in quanto consente di ampliare gli ambiti della progettazione formativa e di esplorare settori, aree di attività e di qualificazione nuove o emergenti. In quest’ottica lo sforzo progettuale che lo strumento Atlante consente di produrre non è tanto, o non solo, quello di ricercare coerenza tra i bisogni e gli obiettivi formativi, ma di mettere in evidenza (e in trasparenza) i risultati di apprendimento che ci si attende di raggiungere. Questo passaggio, fondamentale nella progettazione formativa, è possibile quando si è sostenuti da una descrizione dei risultati attesi chiara e precisa. È questo vale ancora di più in relazione a contesti e processi di lavoro che connotano settori economico professionali dei quali non si ha una conoscenza diretta. Il ‘sistema Atlante’ consente dunque di realizzare una progettazione formativa altamente contestualizzata sia sul piano dei risultati di apprendimento attesi, sia su quello degli obiettivi formativi. E in quest’ottica è uno strumento di supporto sia nella fase di ricerca dei bisogni formativi, sia nell’attività di valutazione degli esiti.

Fondoprofessioni, con il supporto tecnico-scientifico di Inapp, ha realizzato un Avviso che prevedeva la referenziazione delle competenze e dei risultati di apprendimento dei piani formativi ad Atlante del Lavoro. Come è andato? 

Quello che emerge dal confronto dall’esperienza svolta nell’ambito di questo Avviso, ma più in generale dal quadro socio-normativo che si è via via delineato nel nostro Paese, è che fare a meno di uno strumento come l’Atlante del Lavoro e delle Qualificazioni non è più possibile. La natura d’uso di Atlante e la sua struttura aperta e dinamica evidenziano quanto il percorso di accountability istituzionale nel quale INAPP è impegnato sia un lavoro congiunto che si può realizzare solo attraverso il confronto con i diversi stakeholder del sistema dell’apprendimento permanente.  Anche in questo caso, Atlante ha mostrato il suo potenziale d’uso che esprime nel favorire la progettazione di percorsi di reskilling, di upskilling, di career transformation, di profiling e, in generale, di percorsi di apprendimento capitalizzabili e certificabili.

Quali nuovi contenuti sono stati integrati nell’Atlante del Lavoro e quali aree saranno potenziate a fronte della vostra attività di analisi e monitoraggio? 

L’Atlante del lavoro e delle qualificazioni è una risorsa dinamica e, pertanto, nel tempo ha sviluppato al suo interno nuovi contenuti in linea con la sua logica costitutiva di aggiornamento continuo e di ampliamento delle fonti informative. In particolare, sono le evoluzioni del mercato del lavoro a rendere necessaria una revisione costante dei descrittivi contenuti nei 24 Settori economico professionali (Sep) dell’Atlante del Lavoro e delle Qualificazioni. Il processo di manutenzione che viene svolto ogni anno, come previsto nel Decreto interministeriale del 5 gennaio 2021, tiene pertanto conto di queste dinamiche evolutive e interviene per ampliare e aggiornare la base informativa dell’Atlante del lavoro e delle qualificazioni. Nel 2024 si è giunti alla sesta procedura di aggiornamento, lavorando in stretta sinergia con gli stakeholder dei singoli settori per garantire l’allineamento dei contenuti dell’Atlante del lavoro e delle qualificazioni alle dinamiche del mercato del lavoro e per far sì che possa rispondere efficacemente ai fabbisogni di innovazione delle competenze richieste. Infine, grazie al fatto che i prossimi aggiornamenti di Atlante riguarderanno anche il tema dei quadri europei (articolo 3 del Decreto M.L.P.S. del 09/07/24) e delle altre tassonomie come ESCO, ISCED F e che dovranno essere integrate in Atlante, la mappatura dei risultati di apprendimento sarà sempre più ampia.

Quali evoluzioni sono previste alla luce del Decreto M.L.P.S. del 09/07/24, in materia di individuazione e validazione delle competenze, anche rispetto all’attività dei Fondi interprofessionali? 

L’Atlante del lavoro e delle qualificazioni mette a disposizione del sistema dell’apprendimento permanente e dei servizi di individuazione, validazione e certificazione delle competenze un lessico per comunicare e le informazioni che contiene sono messe al servizio dei vari attori con un riferimento comune, ovvero con una stessa lingua che è quella delle aree di attività e dei processi di lavoro, ancora prima che delle competenze. Questo lessico comune rappresenta un elemento importante di unitarietà perché cerca di ricomporre le parole specialistiche del lavoro e della formazione all’interno di una stessa piattaforma di comunicazione, aperta alla cittadinanza. In particolare, tutti gli Enti titolati, e anche quelli delegati come i Fondi interprofessionali, hanno la possibilità di valorizzare sempre di più le loro specificità di intervento nel formare e nel qualificare i loro diretti beneficiari che siano lavoratori e lavoratrici, studenti o studentesse.  In ultimo, il sistema Atlante sta sempre più entrando nei DB di tutti gli enti titolari, titolati e ora anche titolari delegati, e questo aspetto favorirà l’alimentazione dei sistemi di IA che si stanno sviluppando, sia nei singoli territori che a livello nazionale, andando a consolidare la rete informativa ed informatica su cui dovrà essere implementato il fascicolo/dossier/libretto del cittadino/lavoratore.