Rendicontazione a costi standard, un primo bilancio

 

A un anno circa dall’avvio della modalità di rendicontazione a costi standard da parte di Fondoprofessioni è già tempo di primi bilanci. Con i costi standard l’importo del piano formativo viene calcolato moltiplicando il numero di allievi, per le ore di formazione, per il costo orario standard (UCS), senza necessità di rendicontazione dei singoli giustificativi delle spese sostenute. Su questo tema abbiamo intervistato Franco Valente, direttore di Fondoprofessioni.

Percorso attivato, semplificazioni introdotte, effetti prodotti, sono questi i temi trattati da Valente, che ha tracciato alcuni prossimi sviluppi.

Un anno di costi standard sugli Avvisi di Fondoprofessioni, ma da dove si è partiti?

Il percorso per l’adozione dei costi standard è partito ben più da lontano, con una rigorosa attività di analisi sui costi sostenuti, sulle ore di formazione erogata e sugli allievi rendicontati a consuntivo sui nostri Avvisi, che ha condotto all’osservazione di più annualità e tipologie di attività formative.

In pratica, un team di esperti ha condotto un lavoro di tipo statistico sul nostro database dei piani formativi, per individuare, attraverso dati consolidati, i costi ora/allievo fissi da applicare per semplificare l’attività amministrativa sui piani formativi. E’ stato quindi individuato un parametro di costo ora/allievo per la formazione in presenza e uno per quella a distanza sincrona.

La nuova modalità di presentazione, gestione e rendicontazione a costi standard è stata poi, operativamente, declinata all’interno dei nostri Avvisi e della manualistica, introducendo, parallelamente, nuove funzionalità nella piattaforma informatica.

Su quali Avvisi è stata applicata la semplificazione dei costi standard?

Inizialmente è stata applicata sugli Avvisi pluriaziendali e quest’anno anche su quelli monoaziendali, secondo una logica di gradualità. La metodologia a costi standard adottata non richiede la rendicontazione attraverso giustificativi di spesa, fatto salvo per le voci accessorie a costi reali, definite plus, che si assommano all’ammontare derivante dall’applicazione dei parametri fissi.

In alcuni Avvisi abbiamo comunque optato per la rendicontazione a costi reali, laddove era necessario adottare parametri speciali di costo ora/allievo che superassero le diseconomie derivanti dalla formazione individuale o per piccoli gruppi oppure per iniziative a carattere sperimentale.

L’utilizzo dei costi standard è sempre più diffuso e riscuote un elevato gradimento. I riscontri, a un anno di distanza dall’avvio, sono positivi sia nella fase di presentazione, rispetto alla definizione della scheda finanziaria, che a livello gestionale e rendicontativo dell’attività svolta. E non è finita qui, perché siamo alla ricerca di ulteriori evoluzioni.

Non si tratta quindi di un punto di arrivo?

Certo che no. Dopo una fase di fisiologico adattamento alla nuova modalità da parte della nostra struttura e degli Enti attuatori abbiamo sentito subito l’esigenza di esplorare possibili evoluzioni e ricadute.

La semplificazione dell’attività rendicontativa ci ha spinti ad un ulteriore potenziamento sul fronte della qualità degli interventi finanziati, in particolare rispetto all’individuazione di precisi obiettivi di apprendimento nell’ambito dei piani formativi, che saranno oggetto di rilevazione degli effetti presso i partecipanti al termine dei percorsi. Si tratta di una metodologia sperimentale, avviata nell’anno in corso, per analizzare l’effettiva ricaduta della formazione; un ambito sul quale intendiamo concentrarci nel prossimo periodo.
Per avviare questa attività stiamo individuando un team di valutatori accreditati presso il Fondo che si occuperà dell’attività di rilevazione degli effetti su un campione di almeno il 10% dei piani formativi realizzati sugli Avvisi 03/23, 04/23, 06/23 e 07/23.

Insomma il percorso è tutt’altro che chiuso?

Esattamente, il passaggio alla rendicontazione a costi standard da una parte ha semplificato l’attività amministrativa, dall’altra ha aperto enormi spazi di riflessione e sviluppo qualitativo. Riteniamo che la formazione debba produrre reali e misurabili risultati nelle organizzazioni e presso i lavoratori, in una logica di continuo potenziamento di conoscenze e competenze.

Stiamo noi stessi vivendo un cambio di pelle: stiamo passando da un impianto amministrativo-rendicontativo, basato sugli input, a una logica orientata ai risultati e, quindi, agli output prodotti dalla formazione. Riteniamo questo possa rappresentare un cambio di passo per i Fondi interprofessionali, ma anche per gli Enti attuatori, motivo per cui, da tempo, abbiamo avviato un percorso di semplificazione e ripensamento strategico della formazione che intendiamo finanziare.